Analisi Quantitative per testare la Passivazione degli Acciai Inossidabili
Abbiamo visto come la passivazione degli acciai inossidabili sia la fondamentale proprietà dell’inox e sia dovuta ad un film protettivo invisibile formato principalmente da Ossidi ed Idrossidi di Cromo del tipo Cr2O3 e Cr(OH)3
Si è anche discusso, nei precedenti articoli, di come testare la passivazione degli acciai inossidabili tramite i classici test di passivazione basati su reagenti chimici. Questi test di passivazione sono però qualitativi ed il risultato che si ottiene è nella maggior parte dei casi legato non tanto alla passivazione dell’inox, quanto alla presenza di ferro od altri inquinanti sulla superficie.
Questi fattori risultano comunque di notevole importanza in quanto inquinanti e contaminati ferrosi o di altra natura sono punti preferenziali per l’innesco di fenomeni corrosivi, ma non hanno un legame diretto con la qualità e lo spessore reale dello strato di passivazione presente sull’acciaio inox.
Esistono 3 principali tipi di analisi per eseguire un test di passivazione quantitativo, che offra cioè un risultato numerico relativo allo spessore dello strato di passivazione dell’acciaio inossidabile ed al rapporto tra Cromo e Ferro superficiale.
Due tecniche si basano sul bombardamento del campione da parte di Raggi-X ad elevata energia e sono AES ed XPS.
La terza tecnica di misurazione della passivazione è definita Polarizzazione Ciclica e si basa su principi elettrochimici. Vediamole nel dettaglio…
Successivo: AES e XPS – Analisi Quantitative per testare la Passivazione dell’Inox