Testare la passivazione degli acciai inossidabili
Testare La Passivazione Degli Acciai Inossidabili
Abbiamo parlato della passivazione degli acciai inossidabili e di come questa fondamentale proprietà dell’inox sia dovuta ad un film protettivo invisibile formato principalmente da Ossidi ed Idrossidi di Cromo del tipo Cr2O3 e Cr(OH)3.
Il modello di passivazione comunemente accettato è basato sulla presenza di 3 strati: il primo è dato dal metallo base (acciaio inossidabile, contenente Ferro, Cromo, Molibdeno, Nickel, Carbonio, Fosforo, Zolfo ecc) .
Il secondo strato è la zona in cui per primo viene adsorbito l’ossigeno che porterà alla formazione dello strato di passivazione dell’acciaio inossidabile ed è composto principalmente da Ferro, Cromo, Nickel, Molibdeno.
Il terzo è definito come il vero e proprio strato di passivazione dell’inox, formato da ossidi ed idrossidi di Cromo, di Ferro e contaminanti / inquinanti. Questi ultimi vanno assolutamente rimossi con i processi di decapaggio o di decapaggio elettrochimico dell’acciaio inossidabile.
L’ultimo strato ha uno spessore compreso tra 1 e 5 nanometri, il che impedisce l’utilizzo di metodi di misura dello strato di passivazione tramite interazione con la luce: sarà infatti totalmente invisibile, sebbene si vada ad ingrandimenti elevatissimi.
In questa situazione, solo tecniche basate su proprietà elettriche, interazioni elettroniche o reattività chimica superficiale produrranno un tangibile risultato che potrà portare all’analisi dello strato di passivazione dell’inox.
Successivo: 2/3 Testare la passivazione degli acciai inossidabili – Test qualitativi