Decapaggio con pennello in Carbonio: scintille, problemi e study case
Abbiamo visto come nasce e di cosa si tratta nel precedente articolo,
vediamo ora DOVE RISIEDE IL PROBLEMA:
È cosa nota, da analisi, articoli accademici nonché dall’esperienza quotidiana di chi lavora nel settore dell’acciaio inossidabile, che vi siano seri danni allo strato di passivazione indotti da impulsi ad alta energia sulla superficie dell’inox, come ad esempio un raggio laser non correttamente settato o un cortocircuito.
Questi picchi di energia creano, nell’acciaio inox, un fenomeno corrosivo definito micro pitting il quale, danneggiando alla base lo strato protettivo di ossido di cromo, ne impedisce la naturale riformazione: se poi un componente con tali danni viene messo in opera in presenza di ioni cloro o altri agenti inquinanti, oppure in condizioni di pressione (serbatoi, tubi ..) la situazione risulterà ancor più critica.
SCINTILLE, CORTO CIRCUITO e PITTING
Qui si arriva al dunque: ci sono aziende che offrono il “famoso” pennello in fibra di carbonio (carbon brush for tig and mig weld celaning) persino orgogliose di mostrare le scintille prodotte durante l’utilizzo di questo sistema. Si arriva all’assurdo quando viene spiegato che le scintille sono necessarie per un buon processo di passivazione dell’acciaio inossidabile!! Le scintille sono un cortocircuito continuo e ogni micro-cortocircuito che si verifica sull’acciaio inossidabile, anche non visibile ad occhio nudo durante la fase di lavorazione, può portare alla formazione di pit e conseguente innesco di fenomeni corrosivi.
ANALISI E RISULTATI DELLO STUDIO
Quanto detto finora ovviamente ha alle spalle una mole di dati sperimentali e di analisi non indifferente (oltre al buon senso!), che cercheremo di riassumere e rendere più chiare ed efficaci con immagini ottenute al SEM (microscopio elettronico a scansione) su campioni di acciaio inossidabile AISI 316 L, il classico acciaio inox da sempre considerato punto di riferimento per la sua elevata resistenza a corrosione, ottimo strato di passivazione e capacità di ri passivarsi se danneggiato, lavorabilità ecc.
Le stesse analisi qui presentate sono state ripetute su campioni di AISI 304, AISI 430 ed AISI 441, tutti saldati TIG senza materiale d’apporto, per avere una superficie d’analisi più piana e “pulita” possibile ed evitare effetti dovuti a materiali d’apporto diversi.
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