Decapaggio con pennello in Carbonio
COME NASCE
In un settore di nicchia ed in costante crescita, quale quello del decapaggio dell’acciaio inossidabile, può capitare di imbattersi in strumenti e novità più o meno eclatanti, nonché fenomeni di costume che prendono piede senza una reale base tecnico scientifica. Vuoi perché nascono e si sviluppano in paesi talmente in espansione, dove anche la famosa “acqua calda” viene vista come una novità e brevettata, vuoi perché – forti di politiche commerciali favorevoli – riescono a creare un mercato grazie a campagne di marketing convincenti ed accattivanti.
Dato che quasi quotidianamente arrivano richieste per un parere indipendente ed esperto nel campo del decapaggio, passivazione e trattamento dell’acciaio inossidabile, con piacere pubblichiamo questo excursus su di un fenomeno nato e cresciuto negli ultimi anni nel settore del decapaggio e della passivazione dell’acciaio inox: l’utilizzo di un sistema elettrochimico per il decapaggio delle saldature (tig, mig, ecc) tramite l’utilizzo di un pennello in fibra di carbonio (tig weld cleaning with carbon brush).
Sull’onda di questa “moda” sono nate (e anche fallite…) come funghi aziende in tutto il mondo, proponendo una novità che in realtà tanto nuova non era: il decapaggio (non citiamo la passivazione per i motivi che vedremo in seguito) con pennello in carbonio in realtà è una tecnologia già sperimentata da oltre 20 anni, successivamente abbandonata per i problemi –alquanto ovvi – che andremo a sviscerare.
DI COSA SI TRATTA?
In genere chi propone macchine e sistemi per il decapaggio localizzato di saldature tig e mig lo fa per garantire all’utente un sistema veloce, ecologico, sicuro per l’operatore – non vengono utilizzati i classici acidi del decapaggio chimico – e l’utenza, a livello mondiale, sta effettivamente virando ove possibile verso questa tecnologia. Alcune di queste macchine usano come elettrodo un pennello le cui setole sono composte da fili di carbonio. Un vero e proprio pennello conduttivo (carbon fiber brush) che, imbevuto nell’elettrolita di lavoro, va a toccare la superficie dell’acciaio inossidabile.
Il contatto causa inevitabilmente un continuo corto circuito, condito di tante scintille e molte, molte di più non visibili all’occhio. Inoltre, salvo allagare letteralmente il pezzo con il liquido elettrolita, dopo pochi secondi dall’utilizzo, l’operazione di decapaggio tra scintille e calore fa evaporare l’elettrolita asciugando il pennello e rendendo sempre più “puro” il corto circuito tra la superficie di acciaio inox da decapare e passivare ed il pennello in fibra di carbonio.