La nascita della saldatura – Le origini

Parlando di decapaggio e passivazione dell’acciaio inossidabile, la prima cosa che viene in mente è la saldatura. In effetti, il più comune motivo per il quale è necessario decapare l’acciaio inossidabile e – successivamente – passivare e testare la passivazione, è l’aver effettuato dei trattamenti termici o meccanici che vanno ad intaccare lo strato di passivazione dell’inox, in primis la saldatura.
Guardandosi intorno si possono ammirare strutture e manufatti metallici, in particolare in acciaio inossidabile, costruite unendo tra loro le parti e ad oggi non vi è officina meccanica, artigiano o grande industria che non abbia almeno una saldatrice, sicuramente abbinata ad un sistema di decapaggio meccanico, a volte chimico, e talvolta persino di decapaggio elettrochimico.
La quotidianità di questa tecnica non deve però ingannare: ci sono voluti molti secoli nei quali la metallurgia si fermava alle competenze artigianali tramandate nelle botteghe dei fabbri, prima che venissero sviluppate le moderne tecnologie e si potessero sviluppare e creare macchine saldatrici che rendessero possibili lavorazioni una volta assolutamente impensabili. Per lunghissimo tempo, infatti, i metodi di saldatura sono rimasti in sostanza fermi a quelli che era possibile implementare avendo come strumenti solo un’incudine, un martello, una fucina, e forti braccia. Proviamo dunque a ripercorrere le tappe di questa tecnica così fondamentale nel nostro presente mondo industrializzato.
La necessità di unire fra loro due diverse parti metalliche è antica quanto la metallurgia e fu originariamente sviluppata con la tecnica nota come “saldatura in forgia”: tracce evidenti sono state ritrovate dagli archeologi durante scavi condotti sia in Medio Oriente sia in Europa, datandola all’età del Bronzo e quella del Ferro. Questa tecnica, consistente nel battere insieme a caldo le parti da attaccare sull’incudine fino ad ottenerne la fusione, fu per molti secoli l’unica accessibile ai fabbri: la troviamo spiegata nel dettaglio, con molte alte tecniche di lavorazione dei metalli che fino ad allora erano note solo ai fabbri esperti, in un testo del 1540, il “De La Pirotechnia”, scritto da Vannoccio Biringuccio, un esperto italiano di Metallurgia.
De La Pirotechnia
Tuttora, abbiamo una prova evidente e facilmente riconoscibile dell’antichità della saldatura in forgia nel Pilastro di Delhi, in India, una colonna di ferro databile intorno al 310 DC, pesante più di cinque tonnellate.
Ma chi fu l’inventore della saldatura, possiamo dargli un nome? La risposta è si, e questo nome è stato tramandato grazie all’opera “Le Storie” dello storiografo greco Erodoto; qui troviamo un riferimento preciso ad un uomo che sarebbe addirittura stato, secondo l’autore, l’inventore vero e proprio dell’intera tecnica di saldatura: Glauco di Chio.
Vediamo ora come si è evoluta la saldatura recente… (clicca qui per continuare a leggere)